Le Frecce

 

Una freccia è costituita in generale dalle seguenti parti: 

·         Una punta o cuspide di materiale e foggia variabile, a profilo aerodinamico

·         Una piccola asta o fusto di materiale, profilo e lunghezza variabile

·         Una cocca che collega la freccia alla corda

·         Un impennaggio che stabilizza il volo della freccia

 

Composizione Freccia

Le grandezze fondamentali delle frecce comprendono:

·         lunghezza

·         diametro

·         profilo

·         spine

·         peso

La lunghezza viene scelta in base all'allungo dell'arciere, il diametro ed il profilo variano invece secondo l'uso: per le frecce da caccia si usano aste pesanti e robuste mentre le frecce da tiro sono più leggere e sottili.

Il profilo può essere cilindrico (più comune) o "barilato", cioè più spesso al centro che alle estremità: nel secondo caso la freccia risulta più leggera a parità di rigidità (vedi più oltre, spine).

 

La lunghezza viene scelta in base all'allungo dell'arciere, il diametro ed il profilo variano invece secondo l'uso: per le frecce da caccia si usano aste pesanti e robuste mentre le frecce da tiro sono più leggere e sottili.

Il profilo può essere cilindrico (più comune) o "barilato", cioè più spesso al centro che alle estremità: nel secondo caso la freccia risulta più leggera a parità di rigidità (vedi più oltre, spine).

Lo spine indica la rigidità cioè quanto la freccia si flette quando la corda viene rilasciata: infatti la freccia accelera sul piano longitudinale negli archi tradizionali mentre nei compound sul piano verticale e inizia a flettersi a causa delle alte forze di compressione indotte dalla corda sulla cocca e la massa inerziale della punta, continuando a flettersi durante tutto il volo (questo fenomeno è noto come paradosso dell'arciere). Affinché la freccia abbia un comportamento neutro, cioè non tenda a "volare inclinata" a destra o sinistra, occorre che essa abbia uno spine specifico. Quest'ultimo deve essere proporzionato alla potenza dell'arco ed allungo dell'arciere - si può variare lo spine modificando il peso della punta montata sulla freccia, l'impennaggio serve per stabilizzare il volo della freccia dopo i primi metri.

Le frecce destinate al tiro sono di solito molto leggere, per privilegiare la velocità e le traiettorie piatte. Si ha una scelta di spine vastissima, per evitare il paradosso dell'arciere. Esse hanno una precisione costruttiva elevata tale da garantire rettilineità e peso costanti; sono delicate perché non trasportano grandi quantità di energia. L'impennaggio è di solito molto contenuto.

Le frecce per il tiro al volo sono normalissime frecce che hanno come sola caratteristica l'impennaggio flu-flu che fa da grosso freno aerodinamico e permette di tirare in alto senza che la freccia percorra grandi distanze - chi intende cacciare dovrebbe considerare come tiro utile circa 15-20 metri. Le frecce da caccia sono robustissime e quando viaggiano portano con loro una notevole quantità di energia. La caratteristica che le distingue dalle altre è sicuramente la punta dotata di lame, detta broadhead.

Queste frecce hanno impennaggi vistosi, grandi e molto spesso elicoidali per stabilizzare le turbolenze dovute alla punte. Di solito si usano frecce pesanti per aumentare la penetrazione sul selvatico mentre oggigiorno grazie ad archi superveloci (anche di 350fps IBO), anche frecce leggere portano allo stesso risultato; in caccia con l'arco il tiro va sempre effettuato in distanze mai superiori ai 30 metri, sia per fini etici sia per evitare il cosiddetto jumping the string. Per prede di taglia piccola vengono utilizzate frecce da impatto con testa piatta, detta blunt. Questi ultimi tre tipi di frecce sono utilizzate in gare di tiro istintivo venatorio dette Roving.

Le frecce da pesca sono molto pesanti: di solito sono aste di vetroresina, riempite per evitare che rimbalzino sull'acqua.

Frontalmente hanno un arpione e dietro all'impennaggio plastico vi è una corda collegata al mulinello che servirà al recupero il quale è fissato al riser dell'arco.

 

Cosa misura lo spine?

Iniziamo quindi a scendere nei particolari. Lo spine è la misura della flessione dell’asta, o, detto altrimenti, della sua rigidità. Le aste che compongono le frecce sono suddivise e raggruppate dai produttori in base allo spine, il quale è segnato come un numero su ogni asta (es.: 350, 400, 500, 600 e così via).

Come si misura lo spine?

Per misurare lo spine i produttori di frecce devono seguire lo standard stabilito dalla Archery Trade Association (ATA) che si basa sul seguente test: applicare un peso di 1,94 libbre al centro dell’asta e misurare la flessione della stessa in quel punto. La misura viene effettuata in pollici e per la maggior parte dei produttori questo numero diventa quello che indica lo spine dell’asta.

Perché lo spine è così importante?

Quando si tira un freccia questa subisce un’accelerazione iniziale che fa sì che si fletta in uscita dall’arco per poi stabilizzarsi e “raddrizzarsi” durante il volo. Questo fenomeno è noto come il “paradosso dell’arciere”. Se una freccia si flette troppo o troppo poco il suo volo non sarà preciso, per questo è molto importante scegliere lo spine corretto tenendo conto di questi tre fattori: il libraggio dell’arco, la lunghezza della freccia e il peso della punta.

  • Gli archi con un libraggio alto necessitano di frecce più rigide rispetto agli archi di basso libraggio. Ciò significa che il numero dello spine deve essere basso, ossia poca flessione.
  • Un’asta più corta è più rigida rispetto ad una più lunga
  • Una punta pesante ammorbidisce l’asta, pertanto necessiterà di spine più rigidi rispetto ad una punta leggera.

Se un’asta è troppo rigida non si fletterà a sufficienza in uscita dall’arco. Ciò porta solitamente il volo della freccia a tendere a sinistra. Una freccia troppo morbida invece si fletterà molto, tanto da continuare a flettersi durante tutto il volo. Sulla correzione della rigidità e morbidità della freccia può giocare un ruolo anche il bottone.

 

Come scegliere lo spine

Per aiutarti nella scelta i produttori di aste predispongono delle tabelle che servono ad orientare l’arciere partendo da allungo e libraggio. L’indicazione però deve appunto valere come un dato orientativo, da questo si deve partire per trovare, attraverso delle prove e i consigli del proprio allenatore, di arcieri più esperti, del negoziante di riferimento, etc., il set up perfetto per le proprie caratteristiche.


Arcieri del Marghine - Corso Umberto I n°299 Macomer