Arco Compound

Arco Compound

L’arco compound nasce in America e originariamente il suo utilizzo veniva impiegato prettamente per la caccia.

Nel tempo è stata scoperta la sua funzionalità e facilità di utilizzo: attraverso l’applicazione di modifiche è stato portato nel mondo dell’arceria, anche se il suo uso continua nel mondo della caccia, iniziando a farsi largo soprattutto tra le discipline sportive dei giochi Olimpici e Paralimpici.

L'arco compound  usa un sistema di carrucole di tipo eccentrico che permettono di accumulare una maggiore quantità di energia potenziale elastica nel sistema di flettenti e di ridurre di una percentuale che va normalmente dal 40% all'80% (a seconda del modello e della marca) lo sforzo muscolare nel momento in cui si è teso l'arco.

L'eccentricità delle camme differenzia la lunghezza dei bracci di leva sui quali sono attestati la corda vera e propria e il cavo che collega un flettente all'altro. Se la puleggia fosse una ruota perfetta non vi sarebbe riduzione di lavoro (let-off 0%). Inoltre la singola puleggia, che serve a flettere il flettente opposto, è imperniata presso il puntale dell'altro: questa geometria riduce già di per sé progressivamente la distanza tra il centro della carrucola e il peso. Nella prima fase dell'allungo l'arco è duro perché il braccio di leva svantaggia la corda. Superato il picco (circa 1/4 di giro di puleggia) la situazione si inverte svantaggiando il cavo di collegamento. Una volta raggiunto l'allungo previsto la demoltiplicazione della forza necessaria a mantenere l'arco in tensione raggiunge il massimo (valle). In pratica è l'applicazione della leva di primo genere ad una puleggia eccentrica dove tale leva funziona al contrario avendo così all'inizio una situazione sfavorevole (tutto il libbraggio in rapidissima progressione) si prosegue con una situazione indifferente (acquisito il carico dell'arco lo si mantiene per tutto il picco) per finire in una situazione favorevole (valle) con uno sforzo ridotto fino all'80% del carico dell'arco; tale riduzione è il già citato let-off.

L'arco compound permette quindi di trasmettere alla freccia una quantità maggiore di energia (maggiore velocità) rispetto ad un arco, con pari carico, tradizionale (ricurvo o longbow) e di poter esser più accurati nella fase di mira.

 

Gli archi compound sono molto corti, quindi facilmente trasportabili ed usabili anche in condizioni di caccia nel fitto del bosco. Questo genere di archi "tecnologici" normalmente è usato con una serie di accessori che ne migliorano la precisione:

  • uno sgancio meccanico (la corda non è più direttamente a contatto con le dita e viene rilasciata da un sistema meccanico tenuto nella mano dall'arciere)

 

  • uno stabilizzatore (un'asta di lunghezza variabile che smorza le vibrazioni e mantiene fermo l'arco durante la fase di scocco)

 

  • mirini e diottra (sistema di mira che permette all'arciere di traguardare dei punti di mira - normalmente da 1 a 5 a seconda delle distanze - attraverso un foro sulla corda (visette).

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